Jenny Joseph è una poetessa che riserva molte sorprese, come piace a me.
Nata nel 1932 a Birmingham, si è trasferita da giovane nel Buckinghamshire, ha studiato letteratura inglese al St Hilda College di Oxford, e poi come succede spesso nella vita, si è confrontata con diversi mestieri, è stata giornalista, insegnante, ha collaborato con artisti, scultori, fotografi, logopedisti. Per un periodo ha anche gestito un pub a Londra, luogo che ha ispirato parte del suo mondo poetico, in cui si intrecciano vite e storie disparate con una mescolanza di registri e toni dosati sempre con ironia.
Secondo un sondaggio indetto dalla BBC, la sua poesia “Warning” (1961) è stata votata come la più popolare del dopoguerra. È diventata il manifesto(1) della Red Hat Society, fondata nel 1998 negli Stati Uniti per promuovere l’interazione sociale tra le donne in tutto il mondo.
“Cutting off one’s ear for someone else is wrong”, è tratta dai suoi Selected Poems, raccolta pubblicata nel 1992 dalla Bloodaxe – letteralmente ascia di sangue, un nome leggermente inquietante per una casa editrice che si occupa prevalentemente di poesia, ma rassicurano che si tratta di “poetry with an edge”, un tipo di poesia affilata.
Il titolo richiama da subito Vincent Van Gogh, il gesto arcinoto a tutti, e la poesia viene presentata come fable, termine che indica una lezione “morale”.
Ma nella Joseph niente è come sembra, alla prima strofa il discorso potrebbe benissimo essere una conversazione rubata a qualcuno che del mercato dell’arte capisce ben poco. E invece a ben guardare, e in inglese vedere vuol dire anche capire, oltre la visione cinica, emerge tutt’altro…
Tagliarsi l’orecchio per qualcun altro è sbagliato Un uomo ha pagato 110000 ghinee per la madre di Van Gogh. Nemmeno per la donna in vita, ma per un quadro. Se l’avesse incontrata quando era quello che era Non penso proprio che le avrebbe dato la stessa cifra. E se poi avesse avuto modo di incontrare il pittore se la sarebbe sentita Di mantenerlo, con cibo a sufficienza vita natural durante? Forse non l’avrebbe nemmeno voluto a casa sua: Un uomo comune funzionante, che dormiva e lo guardava torvo. E anche se deve fingere che la tiene in gran conto Dicendo che darebbe qualsiasi cosa o almeno tutte le sue ricchezze terrene per salvarla, Non credo che avrebbe voluto sborsare tutti quei soldi Per avere la sua stessa madre seduta per sempre sul divano. Un cane preferirebbe un altro cane Piuttosto che una tavola piatta; Ed è solo un cane.
[Il travestimento di Pulcinella]
Fa piacere che la poesia venga riproposta altrove, la traduzione è la mia.
e tu da dove arrivi?
Io?
No mia zia